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Protocolli di sicurezza e controlli non distruttivi

Controlli non distruttivi e sicurezza

I controlli non distruttivi possono essere definiti come l’insieme delle attività finalizzate alla certificazione di sicurezza di impianti, manufatti e macchinari senza alterare il loro stato fisico. Mediante questi controlli è possibile individuare imperfezioni impercettibili che potrebbero cagionare catastrofiche conseguenze su interi impianti industriali o sulle persone. Le tecniche sono molteplici ed affinate nel tempo per individuare specifici difetti costruttivi o derivanti da stress meccanici di elevata intensità.

Controlli non distruttivi: le tecniche

L’ingegneria meccanica adopera un ampio ventaglio di tecniche per i controlli non invasivi. La fisica applicata ha dato notevole impulso a questo settore elaborando diverse metodologie ricorrendo ad ultrasuoni, onde radio, elettromagnetismo e fluidi speciali. L’insieme di queste pratiche forma un settore specifico dell’ingegnieria meccanica cui è affidato l’arduo compito di certificare al 100{e82a030fec83cc7a7c8cde15c4476ae457a0392053f91f2d08a88e04c7fb0a67} la sicurezza e l’efficienza di un determinato componente o di un’intero impianto.

Controllo radiologico

Investendo un oggetto con un fascio di onde elettromagnetiche è possibile valutare la costante di assorbimento delle onde stesse in tutte le parti dell’oggetto. A fronte di un anomalia di assorbimento delle onde è possibile valutare imperfezioni interne all’oggetto ed il fattore di rischio a fronte di particolari stress meccanici e termici.

Controllo ad ultrasuoni

Questa tecnica si basa nel sottoporre una struttura ad ultrasuoni. In base alla propagazione delle onde nell’oggetto è possibile individuare difetti e crepature interne. Quando le onde sonore quando passano in strati a diversa densità subiscono deviazioni e rifrazioni, che sono captate dai sensori di ricezione. Anche in questo caso si riescono ad individuare difetti impercettibili ai sensi umani o a normali test di collaudo a campione.

Controllo magnetoscopico

Magnetizzando una superficie a base ferrosa è possibile analizzare l’andamento del campo magnetico indotto. Eventuali cricche o imperfezioni, anche minime, della superficie generano una distorsione delle onde magnetiche. Le anomalie o variazioni del campo magnetico, percepite dal magnetoscopio, evidenziano difetti di linearità delle superfici.

Controllo con liquidi

Penetrando una struttura con liquido speciale si possono mettere in risalto incrinature e crepe impercettibili. Questa tecnica permette di valutare la resistenza agli stress meccanici oltre che ad indicare in modo esatto i punti in cui si deve effettuare un’opera di ripristino.

Conclusioni

Questa attività è molto complessa ed è svolta da tecnici altamente specializzati. In queste poche righe abbiamo fornito una panoramica dell’argomento, tuttavia maggiori dettagli possono essere ricercati sulla pagina web della Centrotest al seguente link: http://www.centrotest.com.