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In nome della legalità, il settore del gioco punta alla riforma per tutelare la salute pubblica

Si è tenuto a Rivoli, alle porte di Torino, l’evento “In nome della legalità”, ideato e promosso da Codere in Italia, la multinazionale di riferimento nel settore del gioco legale. Serve una nuova regolamentazione quanto prima, per evitare che i pericoli e le insidie del gioco non sicuro possano manifestarsi. A pensarla in questo modo è Paolo Dabbene, Assessore Industria, commercio, artigianato, lavoro, polizia amministrativa, patto territoriale, sanità amministrativa, sicurezza alimentare e Sportello Europa del Comune di Rivoli: “Ben vengano quindi eventi come questo che creano confronto tra privati ed istituzioni, da cui possono scaturire idee e progetti per arginare queste pericolose problematiche”.

I pericoli del gioco

I pericoli principali che il gioco porta con sé sono chiaramente le dipendenze, ma non solo. Il web infatti presenta insidie come truffe e proteggere i propri dati sensibili diventa fondamentale. Il gioco è divertimento, aggregazione, socialità ed è giusto preservarne esclusivamente gli aspetti positivi. È per questo che vi è necessità di una nuova regolamentazione dell’offerta. La stima per il Piemonte è che dal gioco legale arrivi un gettito erariale di circa 641 milioni di euro, secondo i dati del 2019. Sonia Biondi di BVA Doxa Business Unit Manager Roma e Centro Sud sostiene: “Stiamo svolgendo un’ importante ricerca per valutare l’impatto delle misure adottate in alcune regioni italiane e in diversi ambiti per un efficiente contrasto del gioco d’azzardo patologico e capire, conoscere ed approfondire come e quali azioni compiere per contrastare la domanda di gioco sia nei giocatori patologici che in quelli a rischio, in tutti i suoi aspetti sia motivazionali, che contingenti, che territoriali”.

I numeri disastrosi

Il proibizionismo, però, non convince gli italiani. I numeri del gioco illegale sono in crescita. Il gioco controllato dalla criminalità nel 2019 produceva un valore di circa 12 miliardi di euro, nel 2020 è salito a 18 miliardi e per il 2021 rischia di superare la soglia dei 20 miliardi. È da anni che si parla di un riordino del settore del gioco legale. Va fatta una legge unica, che tenga presente della salute psico-fisica del giocateore e del pubblico ma anche dell’esigenze degli operatori legali, specialmente in un momento di crisi e difficoltà.

Il riordino, infatti, diventa necessario anche in virtù della pubblicazione del Libro Blu 2020 da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo documento mostra uno stato drammatico da parte dell’intera industria: il gioco fisico è sceso ai minimi storici, con una raccolta di 39,15 miliardi totali. Si parla, ancora una volta di un -30 percento della raccolta sulle Awp a settembre 2021 rispetto allo stesso mese del 2019, cioè prima della pandemia.

Che corrisponde, peraltro, a un -13,5 percento circa rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando c’era stata la prima fase di riapertura dei locali in seguito al primo lockdown. A crescere sempre di più, invece, è il gioco online, con un aumento del 20,28{e82a030fec83cc7a7c8cde15c4476ae457a0392053f91f2d08a88e04c7fb0a67}. Un trend esattamente opposto a quello del gioco terrestre, in quanto il Gaming online ha vissuto un vero e proprio boom durante il periodo della pandemia e ancora oggi la sua crescita non si arresta. Diventa dunque necessario porre un rimedio con un riordino generale dell’intero settore, per evitare che molte aziende spariscano e cedano il passo alla criminalità.